Argomenti trattati in questo articolo:
> Quali sono le cause dello skin purging?
> Skin purging e imperfezioni: le differenze
Se hai introdotto un nuovo trattamento esfoliante nella tua skincare routine o un nuovo prodotto che agisce in profondità nei pori e la tua pelle ha manifestato più imperfezioni del solito, potresti essere nel bel mezzo di un fenomeno noto come skin purging.
È un segnale positivo o un problema da risolvere? Dipende se è temporaneo e strettamente legato all’azione del trattamento o se nasconde qualcosa di più: approfondiamo insieme.
Che cos’è lo skin purging?
Il termine skin purging si riferisce a una reazione temporanea della pelle all’introduzione di ingredienti che accelerano il turnover cellulare, per cui si notano brufoli, punti neri e altre imperfezioni. I prodotti a base di retinolo, acidi esfolianti (AHA e BHA) o vitamina C, eliminano le cellule morte e accelerano il processo di eliminazione delle impurità intrappolate sotto la pelle: ecco perché, apparentemente, la pelle peggiora invece di migliorare.
Volendo generalizzare, possiamo dire che è una condizione estetica momentanea della nostra pelle, prima che si manifestino i risultati che ci attendiamo dal prodotto acquistato.

Quali sono le cause dello skin purging?
Lo skin purging generalmente dura qualche giorno o qualche settimana, ovvero il tempo massimo di un ciclo di turnover sollecitato dal prodotto che stiamo usando.
Quali sono gli ingredienti che più frequentemente possono causare questo fenomeno temporaneo? Innanzitutto, gli acidi esfolianti dei peeling chimici:
- acido salicilico, o beta-idrossiacido (BHA) che penetrando nei pori aiuta a eliminare le cellule morte e a ridurre l’infiammazione
- acido glicolico, un alfa-idrossiacido (AHA) che esfolia la superficie della pelle, migliorandone la texture e il tono
- acido lattico, anche questo fa parte degli AHA e ha un’azione esfoliante delicata, ideale per pelli sensibili
Possono causare un effetto di skin purging il retinolo e i derivati della Vitamina A, proprio grazie alla loro azione di rinnovamento cellulare e, in alcuni rari casi, anche la niacinamide. In realtà quest’ultima è conosciuta per le sue proprietà lenitive e riequilibranti ma su alcune tipologie di pelle, stimolando la regolazione del sebo, può scatenare un’accelerazione delle impurità.
In questo elenco trova posto pure la vitamina C, specialmente in forma pura (acido ascorbico) che nei primi giorni di utilizzo, può causare imperfezioni transitorie mentre la pelle si adatta al trattamento.
Una reazione di skin purging possiamo infine aspettarcela dagli attivi per il trattamento specifico dell’acne, come l’acido azelaico, il perossido di benzoile oltre al già citato acido salicilico.
Skin purging e imperfezioni: le differenze
Molte persone confondono lo skin purging con una reazione negativa della pelle o un peggioramento dell’acne. Ci sono alcune differenze chiave da tenere sott’occhio.
Le comuni imperfezioni possono insorgere in qualsiasi momento, senza cambiamenti nella skincare e anche in aree dove di solito non si formano brufoli. È frequente che si presentino in forme infiammate, dolorose o con pustole sottopelle e tendono a persistere o peggiorare nel lungo tempo.
Lo skin purging, invece, compare dopo l’uso di un nuovo prodotto esfoliante o di un siero o di un concentrato che contiene gli ingredienti che abbiamo elencato sopra. Si manifesta nelle zone in cui solitamente la pelle presenta impurità (zona a T) e si risolve rapidamente, al massimo in 4 o 6 settimane, dopo di che la pelle migliora.


Quando preoccuparsi?
Attenzione: qualora il fenomeno perduri oltre le 6 settimane, potrebbe trattarsi di un’irritazione o di una reazione avversa, non di skin purging, soprattutto se in presenza di:
- brufoli infiammati e dolorosi che peggiorano nel tempo
- rossore persistente e sensazione di bruciore
- desquamazione eccessiva e pelle molto secca
In questi casi, meglio sospendere il prodotto e consultare un dermatologo per evitare danni alla pelle.
Lo skin purging, lo ricordiamo, è un fenomeno temporaneo che si verifica spesso quando si introducono nuovi prodotti, in particolare esfolianti, nella propria skincare routine: è un segnale che stanno funzionando e stanno accelerando il turnover cellulare. Se si notano miglioramenti dopo qualche settimana si può continuare con la routine, ma se le imperfezioni persistono o peggiorano, è meglio fare un passo indietro e rivalutare il trattamento.